Frutta Fresca Secondo la classificazione della SINU (Società Italiana Nutrizione Umana), la frutta fresca è un insieme di prodotti riunificabili nel VI e VII gruppo degli alimenti: VI) ortaggi e frutta di colore giallo o verde, fonti di vitamina A, VII) ortaggi e frutta ricchi di vitamina C. Frutta - Tipi di FruttaIn realtà, la frutta fresca si caratterizza per molti altri aspetti nutrizionali e le suddette vitamine costituiscono solo una frazione dell'importante apporto nutrizionale della frutta. La frutta fresca, se consumata in porzioni idonee (400-800 g/die) ed opportunamente contestualizzata in base alla composizione del regime alimentare (per evitare di eccedere con gli zuccheri semplici), rappresenta un pilastro portante dell'alimentazione umana. La frutta fresca apporta innanzitutto grosse quantità d'acqua, facilitando il mantenimento dell'idratazione anche nei soggetti che trascurano o non avvertono lo stimolo della sete. L'idratazione è un aspetto fondamentale al mantenimento omeostatico generale dell'organismo e previene efficacemente alcune condizioni potenzialmente nocive come l'affaticamento renale e l'acidosi metabolica. Dal punto di vista energetico, la frutta fresca apporta un quantitativo di calorie piuttosto eterogeneo, sia in base alla specie botanica che in merito alla stagionalità del frutto. Spazia dalle 16kcal/100g dell'anguria alle 72kcal/100 g dei mandarini, per lo più fornite dal fruttosio. Ovviamente, esistono anche frutti freschi particolarmente calorici con una composizione nutrizionale che si discosta dalla media; è il caso del cocco (364 kcal/100g e 35g di lipidi), dell'avocado (231 kcal/100g e 23g di lipidi), delle castagne (165 kcal e 25,3g di amido) ecc. La quantità di lipidi (salvo eccezioni) è ridotta ma prevalentemente composta da lipidi insaturi e polinsaturi (anche essenziali), mentre quella proteica risulta di basso valore biologico e quantitativamente irrilevante. Al contrario, degno di nota è l'elevato apporto in fibra alimentare solubile. Essa, costituita prevalentemente da polimeri solubili in acqua, contribuisce notevolmente al raggiungimento della quota minima giornaliera (30g/die) utile al mantenimento dell'integrità intestinale e, in quanto prebiotica, al trofismo della naturale flora batterica colica. Il contenuto vitaminico è eccellente; come già esposto, vitamina C (ac. ascorbico) e vitamina A (in β-carotene) la fanno da padrone, ma si osservano anche buone quantità di tocoferoli (vit E) e modeste quantità di tiamina, riboflavina, niacina, acido folico e vitamina K. Per quel che concerne il quadro salino, ricordiamo (anche ai sostenitori di recenti "teorie" nutrizionali) che la frutta fresca è, assieme agli ortaggi ed ai cereali integrali, il gruppo di alimenti che contribuisce maggiormente all'apporto di ioni alcalini ed in particolare di magnesio (Mg). Non mancano anche potassio (K), zinco (Zn), selenio (Se) e rame (Cu). Una parola in più dev'essere spesa per illustrare il potenziale antiossidante della frutta fresca; sappiamo che a livello cellulare queste molecole rappresentano un vero e proprio scudo contro lo stress ossidativo, quindi contro l'invecchiamento, la cancerogenesi e l'aterogenesi. Tra gli antiossidanti più abbondanti della frutta ricordiamo la vitamina C, la vitamina A, la vitamina E, il selenio, lo zinco, le sostanze fenoliche (resveratrolo ma non solo!), i fitoestrogeni (isoflavoni) ecc

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